fatti un giro nel quartiere….noi saremo sul cavalcavia bussa!

2007-05-10

 Venite tutti a rebel8, la fiera delle autoproduzioni che ci sarà questo fine settimana da venerdì mattina fino a domenica sera….non solo fiera ma anche bar dj set e concerti….vi aspettiamo

v33 crew

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3 Responses to fatti un giro nel quartiere….noi saremo sul cavalcavia bussa!

  1. che il gregge si trasformi in mandria! says:

    che lo spettatore si traformi in attore!

    l’umanità non sarà felice fino a quando l’ultimo politicante non sarà appeso con le budelle dell’ultimo capitalista!

  2. «Rebelot, el suc de Milan!». La fiera dell'artigianato va sul cavalcavia says:

    Dall’11 al 13 usato, autoproduzioni, vintage, enogastronomia purché autoprodotti sono i benvenuti, basta un’autocertificazione.

    – Sciur Gino lo sai che spostano la fiera?
    – Che fiera?
    – Eh, quella lì, gli oh bej oh bej, quella dei robi vecc’ e del vin brulè?
    – Ma no!…
    – E ma la Moratti vuol mingha tucc quella confusion, quell rebelot .
    – Eh ma la Moratti la mingha capì che è quel REBELOT el vero SUC DE MILAN.

    Così recita la locandina della fiera «Rebelot». Sì perché l’iniziativa è nata proprio dall’indignazione di alcuni milanesi per lo spostamento della tradizionale fiera meneghina degli «Oh bej oh bej» , spostamento voluto proprio dal Comune. Dal centro storico, dove è cominciata più di un secolo fa, la fiera è stata distribuita attorno alle mura del Castello Sforzesco e «ripulita», almeno sulla carta, dagli abusivi. Ma gli abusivi erano davvero troppi e così Palazzo Marino ha dovuto optare per la tolleranza, lasciando che almeno 150 tra bancarelle, stendini e tavoli improvvisati potessero accodarsi agli spazi ufficiali.

    COPRINASO – Ma non sempre gli abusivi sono stranieri che vendono firme taroccate. Tra loro ci sono anche dei milanesi che si divertono a inventarsi sarti d’eccezione e artigiani del pongo. In molti approfittano dell’occasione per svuotare l’armadio e vendere i vecchi abiti, o per disfarsi della collezione di Alan Ford, dei vinili dei Genesis e delle suppellettili accumulate negli anni. Gli «Oh bej oh bej» sono dunque l’occasione per trovare regali natalizi imperdibili, come il famoso coprinaso invernale che un gruppo di ragazze senza nome né griffe ha fatto trovare tra le bancarelle. Insomma la fiera dei «robi vecc» è uno dei rari momenti in cui il milanese sa abbandonare l’abito grigio per lanciarsi in bizzarre creazioni e improbabili acquisti.

    MUSICA – Cosi nasce il «rebelot» una fiera dedicata interamente alle auto-produzioni e all’usato. Niente abusivi dunque, ma solo «creativi da combattimento». Si svolgerà su uno dei cavalvia più belli della città, il Bussa, che collega Garibaldi al quartiere Isola. Tre giorni in cui non mancherà la musica e l’arte di strada, con iniziative che vanno avanti fino a mezzanotte. La partecipazione è semplice, non occorrono licenze o marchi registrati. Basta andare sul sito internet rebel8.noblogs.org e compilare l’autocertificazione. Il costo per avere uno spazio è di 50 euro, ovvero 16 euro al giorno. Questa quota garantisce la corrente elettrica e copre le spese di organizzazione. La festa comincia venerdì pomeriggio intorno alle 15 con la partecipazione del sound system B-team e si conclude domenica sera con la musica di Spazio Petardo.

    Rebelot – fiera delle autoproduzioni, cavalvia Bussa, MM Garibaldi, dall’11 al 13 maggio, ore 15-24

  3. Intanto in Germania... says:

    A partire dalle h. 8.00 di mercoledì 9 maggio è partita un’ondata di perquisizioni contro le strutture di sinistra attraverso tutta la Germania. Bersagli delle perquisizioni sono i progetti sociali e le case private delle persone che stanno organizzando le mobilitazioni contro il summit del G8 – o sospettate di farlo.
    A Berlino almeno sette appartamenti e uffici sono stati perquisiti, tra cui due uffici al Bethania, un centro sociale di Kreuzberg, e il Fusion shop nello stesso quartiere. Quest’ultimo è uno spazio utilizzato da una organizzazione antifascista e dalla Sinistra Interventista. Quindi, sono stati perquisiti un infoshop a Mehringhof e gli uffici di molti media
    alternativi in Lausitzer Strasse.
    Le indagini della polizia criminale si sono concentrate specialmente sul server alternativo so36.net. Molti progetti di sinistra e alternativi hanno infatti appoggiato su questo server i loro siti, mailing lists e
    indirizzi mail. In questo modo la struttura di comunicazione del movimenti anti-G8 è stato colpito in uno dei suoi punti sensibili.
    Ad Amburgo la repressione si è abbattuta contro il centro sociale “Rote Flora” e diverse case occupate. Perquisizioni sono state fatte anche nei dintorni di Berlino e a Brema.
    Gli ordini di perquisizione sono basati sul paragrafo 129a: “Formazione di una associazione terroristica con il fine di bloccare il summit del G8”. La selezione casuale di molte abitazioni di sinistra e di progetti
    infrastrutturali dimostra chiaramente che quell’articolo è usato come scusa per indebolire le mobilitazioni contro il G8. “Probabilmente
    diversi casi di danni alla proprietà servono come scusa per queste indagini”, questa è l’impressione del Campinski Press Group. Una di
    queste azioni è stata portata contro il Kempinski Hotel, dove il summit del G8 si svolgerà. L’hotel fu bersagliato da palloni pieni di pittura alcuni mesi fa.
    Il contesto di una indagine sul §129a sono strumentalizzate proprio nel periodo di avvicinamento alle proteste. Inoltre, queste misure hanno, evidentemente, un effetto intimidatorio. Solo il 2% di tutte le indagini
    sul §129a infatti risultano essere passate in giudicato.
    Quindi: “Chi invita il G8, invita anche la protesta contro di esso”, spiega Hanne Jobst dell’ufficio del Bethania di Berlino. “Tutti i
    tentativi di criminalizzare questo movimento non riuscirà a fermarci nell’indicare le ineguaglianze nel mondo durante il G8”.
    Gli atti repressivi della polizia criminale non sorprendono del tutto.
    La resistenza della sinistra radicale contro il G8 ha raggiunto un livello incontrollabile per la polizia. “Fino ad ora, la polizia ha
    cercato di dividere la resistenza agendo nei media attraverso allucinazioni su di un esercito di “anarchici”. Ora cercano di sabotare
    le strutture organizzative del movimento”, spiega ancora Jobs, “è notevole il fatto che le perquisizioni sono rivolte contro quelle parti
    di resistenza che rifiutano di chiedere qualcosa al G8, perché rifiutano il G8 in generale come una istituzione illegittima”, dichiara un
    portavoce del Gipefesoli Info Group.

    P.S. Ieri notte corteo spontaneo di 5.000 persone a Berlino.

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