ASSO nello spazio.

asso nello spazio

Milano, 28 aprile 2007

Oggi, dopo aver discusso collettivamente del problema degli spazi sociali e abitativi a Milano, e aver presentato il primo trailer del lavoro di VideoInkiesta sulla casa per gli studenti, abbiamo occupato uno stabile di sei piani lasciato abbandonato da anni, nel tentativo di dare una risposta concreta al problema abitativo e sociale degli studenti a MilanoDopo due anni di inchieste, interviste, rapporti e presenze nelle università milanesi, come gruppo spontaneo di studenti interessati abbiamo deciso di muoverci, di agire, di interferire concretamente nel modo in cui vanno le cose in questa città.

Abitiamo in una città, Milano, attraversata da contraddizioni che non sa, o non vuole, risolvere. La più forte, e più sentita, tra queste contraddizioni, è il problema degli spazi. Caseggiati enormi lasciati abbandonati, e quartieri abbattuti e ricostruiti per un'immagine nuova della città. Milano si sta ripensando, finanziata dalla Hines e da altre grosse immobiliari, come “città della moda”, super splendente di grattacieli, lusso ed amenità. In questo progetto di “riqualificazione” (se riqualificazione si può chiamare) naturalmente non vengono comprese le forze deboli, le realtà, le persone, che non hanno soldi o capacità per stare al ritmo dell'innalzamento dei prezzi.

Milano questi “problemi” li vuole cancellare, fa finta non esistano, dietro le enormi pubblicità murarie che ne cambiano il volto.

Milano, soprattutto (soprattutto perchè ci riguarda così da vicino) si fa vanto della sua offerta culturale, del mondo universitario, dei suoi 8840 professori qualificati, delle possibilità date ai giovani. Ma Milano non muove un dito verso gli studenti, che uscendo dal liceo, si trovano ad affrontare un'università sempre più inaccessibile sotto tanti aspetti.

Frequentare l'università non significa solo dibattere e partecipare alle lezioni, anzi, per molti questo è un diritto sudato. Università significa libri, spostamenti, retta… e le case editrici, come gli affittuari privati, non vedono il guadagno nell'agevolare gli studenti. Perchè l'università non dovrebbe essere un luogo da attraversare passivamente per seguire le lezioni necessarie agli esami, ma il luogo della discussione, della partecipazione, della condivisione e produzione di idee.

E vivere veramente l'università significa averne il tempo. Il tempo. Ed il tempo è quello che manca a chi ogni giorno deve passare un'ora o più sugli oberati mezzi di trasporto milanesi, perchè non ha chance per uscire di casa, sia che abiti in o fuori Milano.
Milano privatizzata offre agli studenti una duplice scelta: o i 5.500 posti ISU (istituto per il diritto universitario) su 50.000 richieste da fuori sede ad abitare in città, oppure gli affitti presso privati a prezzi che vanno dai 350 euro in sù per stanze troppo spesso assolutamente disagevoli e sottoposti a contratti irregolari. Contando che 350 euro per un ragazzo, ancora senza reddito, che dovrebbe dedicare il suo tempo allo studio ed alla ricerca anzicché a lavorare per poter sopravvivere, sono veramente tanti.
E questo è solo uno degli aspetti contraddittori del “servizio” universitario di questa città, insieme al potere delle case editrici, alla mancanza di offerte culturali “interne” all'ambito universitario, al ritmo degli esami ed alla qualità di molte lezioni.

Primo punto quindi, il problema abitativo e formativo, ormai dichiarato disagio dal 70% degli universitari di Milano. Inoltrandoci poi nelle dinamiche urbanistiche di questa città, al di fuori dell'ambito scolastico o strettamente abitativo (senzatetto e studenti), troviamo una città che invece di intervenire in modo propositivo e concreto verso le avvertite mancanze dell'istruzione e del divertimento ufficiali, non fa che chiudere gli spazi aggregativi che da sempre hanno svolto e svolgono questo ruolo, offrendo alternative ai costosi e superficiali luoghi dello svago conforme. Milano è in apnea, incapace di respirare altro dall'informazione pubblicitaria del consumo obbligato, o di cercare nuovi stimoli nelle proposte e nelle espressioni dei ragazzi, dei gruppi, della cultura suburbana e nuova di questa città. Questo spazio, occupato, quindi liberato direttamente da chi ne aveva bisogno, vuole diventare un’aia di proposte, laboratori, aperture, iniziative, incontri, aule, che incidesse sul quartiere sicuramente ma soprattutto sull’ormai alienato mondo universitario.

Noi, studenti, esseri viventi precari in tutti i sensi, abbiamo deciso di reagire allo sfacelo di questa città; di occuparci di questo problema, di affrontare a viso scoperto le autorità e i poteri forti di questa città, da un comune sempre più chiuso e razzista alle grandi imprese, di marchio italiano o internazionale, che stanno mangiando sulle nostre teste.

Oggi, 28 aprile, chiamando ad un pranzo ed una discussione su questi temi tutte le realtà e le soggettività cittadine, vogliamo contribuire con il nostro bagaglio personale e vissuto, e iniziare un percorso concreto, reale, diverso, in uno spazio che riesca ad evertere le logiche imperanti ed a rispondere il più possibile alle esigenze di chi come noi, vive in apnea.

“Spazio” significa circolazione di nuove idee, condivisione, partecipazione, aria. Significa progetti, possibilità di esprimersi, di portare alla luce, di essere, non di sopravvivere.

Abbiamo deciso di occupare per riappropriarci di un diritto costantemente negatoci, in un quartiere difficile e contraddittorio come l'Isola, combattuta tra militarizzazione, spaccio, e sedi istituzionali.

Da domani questi sei piani abbandonati saranno un'officina permanente e brulicante di vita, proposte e culture.

Lo studentato autogestito è il grande progetto che abbiamo intenzione di costruire da subito, insieme allo sportello tecnico-legale sulla casa, ai laboratori tecnici, tessitura, camera oscura, sala prove, ateliers… ancora, la libreria, l'infoshop, il café litèrere, l'università popolare.

Vogliamo sperimentare una nuova forma di autogestione e vita di uno spazio sociale. Riteniamo valido e legittimo lo strumento dell'occupazione, per questo ce ne serviamo; consapevoli dei limiti e delle difficoltà che hanno avuto gli spazi sociali a Milano negli ultimi anni, vogliamo costruire una forza diversa, un luogo che non diventi l'alternativa serale a pub e discoteche aperto e vissuto di giorno (su questo non finiremo mai d'insistere).

Pensiamo un luogo aperto di giorno, vissuto dagli studenti prima e sopra tutto, che viva in modo assolutamente autorganizzato ed autofinanziato in ogni sua iniziativa.

Invitiamo chinque a portare idee, contenuti, pratiche, in questo posto, a fare crescere questi sei piani rendendoli una scalata al cielo.

Da oggi questo posto ce lo terremo coi denti, per tutti gli studenti, per questa città.

A.S.S.O.
asso.noblogs.org

This entry was posted in assemblee. Bookmark the permalink.

40 Responses to ASSO nello spazio.

  1. fonca says:

    vivere con 400 euro al mese?
    anzi no….350?!?!

    certo volendo anche a meno..
    mi hanno offerto un seminterrato signorile di 90mq.
    siamo in 45 quindi vuol dire 2mq abbondanti e comodi a testa…

    la pigione mensile, come ho detto, é buona…
    100euri al mese però devo prestare servizi condominiali in cambio.
    se faccio gli extra mi regalano anche una michetta e una sigaretta…una volta addirittura due.

    si si, a milano nel 2007 si campa con nulla!

    basta non mangiare mai niente di diverso da pasta al sugo, basta vestirsi coi vestiti dei ciechi, basta stringersi in 8 in una singola, basta non uscire se non per lavorare, tanto la socialità la creo coi miei 8 compagni di stanza…

    caro marco purtroppo la media/spese a milano é:

    affitto: 320/400 euri

    cibo (non aragoste) : 200 euri al mese (mangi sempre a casa?)

    trasporti: 50 euri (e se poi lavori con l’auto e non ti pagano le spese?)

    tempo libero: 100 euri al mese (me la concederai una mostra e qualche birra ogni tanto?)

    stando stretti siamo già a 750euri…
    poi mi piacerebbe prendermi uno straccio ogni tanto, sai com’é, le scarpe si consumano, i calzini si bucano e le felpe dei miei 15 anni sono logore oltre che consumete e demodè…
    e non mi dispiacerebbe nemmeno mettere 2 lire da parte… un viaggetto, un regalo, una gamba rotta che non mi fa lavorare un mese…

    che ne dici?!

    ti metto al ministero se riesci a spendere di meno!!!

    nice!

  2. fonca says:

    vivere con 400 euro al mese?
    anzi no….350?!?!

    certo volendo anche a meno..
    mi hanno offerto un seminterrato signorile di 90mq.
    siamo in 45 quindi vuol dire 2mq abbondanti e comodi a testa…

    la pigione mensile, come ho detto, é buona…
    100euri al mese però devo prestare servizi condominiali in cambio.
    se faccio gli extra mi regalano anche una michetta e una sigaretta…una volta addirittura due.

    si si, a milano nel 2007 si campa con nulla!

    basta non mangiare mai niente di diverso da pasta al sugo, basta vestirsi coi vestiti dei ciechi, basta stringersi in 8 in una singola, basta non uscire se non per lavorare, tanto la socialità la creo coi miei 8 compagni di stanza…

    caro marco purtroppo la media/spese a milano é:

    affitto: 320/400 euri

    cibo (non aragoste) : 200 euri al mese (mangi sempre a casa?)

    trasporti: 50 euri (e se poi lavori con l’auto e non ti pagano le spese?)

    tempo libero: 100 euri al mese (me la concederai una mostra e qualche birra ogni tanto?)

    stando stretti siamo già a 750euri…
    mi dici tu come fai che ti metto al ministero se riesci a spendere di meno!!!

  3. imbrattata e deturpata, meno male! says:

    conosceste la storia l’avreste tirata giù, branco di menscevichi!
    ah, ah

  4. simona says:

    è già imbrattata, tranquillo pino

  5. pino says:

    lasciate però almeno la targa in pietra del pci, è storia

  6. laura says:

    marco, non so che dirti, le nostre esperienze non corrispondono. pace. auguri per la vita studentesca comunque

  7. Marco says:

    @Laura
    Certo, sono d’accordo e ho già detto che alla cifra che ho riportato si trovano anche affitti normali (full time) come il mio e non sono un’eccezione.
    Io noto con i miei coinquilini e dalle mie finanze che (allargandomi) con 500€ al mese si vive (un mio coinquilino diceva 350€).
    Ti posso dire che tra: affitto, cibo, corrente, acqua, gas, telefono/internet, libri, trasporti (non parlo di vacanze) 400€ mi bastano al mese (spese extra che possono rientrare nelle spese medie sono i vestiti e le tasse della macchina). Dipende dallo stile di vita che vuoi fare.

  8. andrea says:

    la griglia è già bollente?

  9. sergio says:

    fuori dai coglioni!

  10. AUTONOMEN says:

    GRANDI COMPAGNI!

    UN ABRACCIO FORTE DA BERLIN

    e.

  11. simona says:

    Sì li ho visti anche io gli “infiltrati”, o i loschi figuri.
    Vediamo dopo il ponte che succede,
    ciao

  12. michelino says:

    ASSO….HAI TUTTO UN ALTRO PASSO!
    saluti

  13. Uno dei tanti says:

    Grazie per le boccate d’ossigeno che ci state dando a Milano! Dopo 4 anni plumbei ce n’era veramente bisogno!

  14. laura says:

    per marco
    so bene che si parla di studenti fuorisede, lo sono anch’io. dico solo che questa è la mia esperienza e quella di molti miei compagni di studio. prendi un appartamento anche a 200 euro al mese, torni a casa nel fine settimana e aggiungi altre spese (trasporto, in primis). io studio medicina, al termine del corso di laurea mi dovrò iscrivere ad una scuola di specializzazione: in media 50 ore settimanali di lavoro, turni anche sabato e domenica (e la possibiltà di tornare a dormire dai miei va a farsi benedire) borsa di studio 736 euro netti al mese. impossibilità di lavorare al di fuori dell’ospedale.
    sarà così fino a quando avrò 30 anni, permetti che non trovi proprio rosea la situazione? potraianche dirmi “e chi se frega, potevi scegliere una triennale in scienze della comunicazione”.io invece ritengo che si debba avere il diritto di condurre una vita dignitosa, senza dipendere dai genitori fino ad età improbabili, anche scegliendo un percorso di studi lungo ed impegnativo.
    questione di opinioni.

  15. Kahlo says:

    Però… un paio di loschi figuri un poco compromessi li ho visti ieri tra gli occupanti.
    Temo che un pò di digos ve la siete portata in casa.
    Però bravi davvero, speriamo non rovinino tutto quei pochi iper protagonisti.
    Resistete.

  16. Marco says:

    Mi dispiace, ma se tu non sai accontentarti di una doppia o tripla e vuoi altro non pretendere che te lo diano a poco prezzo!
    Io vivo a 50 metri dalla mia università in una casa di 80mq, siamo in 4 in due camere e mi trovo bene.
    Nella mia ricerca ho visto prezzi alti, ma in due settimane di ricerca ho visitato 3 appartamenti che mi avrebbero fatto spendere dai 170€ ai 300€; ricercando ancora per amici o conoscenti ho ritrovato gli stessi prezzi anche dopo 2 o 3 anni.

    Se non ci si sa accontentare (e non dico che ci si deve accontentare di una fogna) è inutile lamentarsi!!!

    Mi rivolgo sempre a Laura:
    qui si parla di studenti fuorisede non di persone che ricercano l’indipendenza, quindi il fatto di tornare a casa nel finesettimana non deve essere un’onta.

    I miei dati prescindono da ciò (ovvero parlo di case con settimana intera), per tutto ciò che ho cercato e trovato erano case che prendevamo totalmente in affitto con contratto regolare (in quella dove sto le spese condominiali sono incluse nella cifra riportata al primo post).

  17. gigi says:

    una scalata al cielo? come i preti?
    ai miei tempi il cielo si assaltava…

  18. mah says:

    finché avete tra le balle certi soggetti………………

    svegliatevi un po’, c’é chi riceve direttive.

  19. simona says:

    Certo, peppe, hai ragione, occupare è un reato penale. Però dicevo così perché non mi sembrava che nessuno si fosse inquietato. “AGenti digos controllano la situazione” ma non fanno nulla. LA gente o applaude o non dice nulla. Di solito c’è lo sgombero anche perché qualcuno insoge, ma nessuno ha fiatato. Poi, ripeto, magari lo sgombero ci sarà, però molto spesso avviene dopo tanto tempo. Di PIrelli RE ovviamente sappiamo tutto, ma immaginavo che non fosse così facile occupare un posto di pirelli re, capisci? FOrse siamo così assuefatti dallo stato di polizia che ci aspettiamo mosse immediate. MA allora com’è possibile che dei ragazzi entrino forzando una saracinesca, spacchino il vetro, e nessuno dica niente? Evidentemente la gente approva. Questo non significa che non sia un reato, però a MIlano gli sgomberi, a volte, avvengono dopo anni. Per questo ti chiedevo, hai notizie fresche? Il corriere da certo lo sgombero infatti, non avevo letto questo articolo, cmq grazie ciao
    simona

  20. peppe says:

    Scusate ragazzi mi si è impallato il computer……

  21. peppe says:

    (XSIMONA)
    Dico così perchè quella è una proprietà privata,questa proprietà è stata violata ieri.Il violare una proprietà privata è un reato penale.Pensi che la Pirelli(proprietaria dell’immobile) stia a guardare????Non credo proprio purtroppo…..

    Corriere della Sera 29 aprile Annachiara Sacchi
    «In via Volturno faremo la nostra casa per gli studenti»
    Circa sessanta universitari del gruppo Asso (l’ala dura del movimento studentesco della Statale) hanno occupato ieri pomeriggio la sede storica del Pci, in via Volturno, nel quartiere Isola.
    Occupazione in pieno giorno, davanti agli abitanti del quartiere. Il blitz è scattato nel primo pomeriggio. L’obiettivo: trasformare un palazzo inutilizzato di sette piani (1500 metri quadrati di superficie con tanto di auditorium) in uno studentato. E combattere così il problema abitativo a Milano. Non ci sono stati scontri, ma lo sgombero sembra imminente.
    Via Volturno, occupata la sede storica del Pci
    Universitari nell’edificio ora di proprietà di un’immobiliare. «Sarà la nostra casa dello studente»
    Il blitz scatta intorno alle 15.15: dopo un pranzo al centro sociale Pergola per discutere gli ultimi dettagli, il corteo parte alla volta di via Volturno. Sessanta studenti universitari che camminano per le vie dell’Isola, si dirigono verso la sede storica del Pci, la occupano. In pieno giorno. Davanti agli occhi sbalorditi degli abitanti del quartiere.
    Trasformare un palazzo di sette piani (1500 metri quadrati con auditorium da 250 posti) in uno studentato. Con uno sportello sulla casa, sale studio, laboratori. Ecco perché i giovani di Asso (l’ala dura del movimento studentesco, gli stessi che a marzo hanno occupato un’aula della Statale) hanno deciso di prendersi quel pezzo di storia milanese, il palazzo inaugurato nel 1964 da Palmiro Togliatti dove nacque, nel 1973, la Festa dell’Unità e che dopo aver ospitato i Ds è stata abbandonata nel 2004.
    I ragazzi alzano le saracinesche arrugginite, chiamano elettricisti e idraulici, controllano i locali, distribuiscono volantini dal titolo «Buongiorno Isola!». Poi spiegano: «Questa occupazione nasce dal problema dell’abitare a Milano. Vivere in questa città per uno studente significa spendere dai 350 euro al mese in su per una stanza senza contare le spese. Dopo due anni di inchieste abbiamo deciso di passare all’azione».
    Passano le ore. Ai ragazzi dell’Asso si uniscono i giovani dell’ex Bulk, del Cantiere, del Pergola. «Siamo in duecento», dicono (ma per la questura rimangono 60 in tutto). È sabato, giorno di mercato. Gli abitanti osservano il trasloco chiassoso dei loro nuovi vicini di casa con la spesa in mano. La mente torna subito alla Stecca demolita: «Li togli da una parte, tornano dall’altra», sbuffa Mario, 60 anni. Fiorenza, che abita proprio al palazzo dell’ex Pci, dice: «Purché facciano i bravi, sono i benvenuti». Il timore: «Arriveranno di nuovo gli spacciatori».
    L’occupazione prosegue sotto gli occhi degli agenti della Digos, non ci sono incidenti, i ragazzi annunciano una serata inaugurale «anche se questo non sarà un locale».
    Una notte nella «nuova casa dello studente». La prima. «Ma non finisce così», dice il vicesindaco Riccardo De Corato: «Mi auguro che gli occupanti siano identificati e perseguiti. Hanno violato una proprietà privata». Gli agenti della polizia, nel frattempo, stanno verificano l’esatta proprietà dell’immobile (della Pirelli, secondo Asso). Lo sgombero pare imminente.

  22. peppe says:

    (XSIMONA)
    Dico così perchè quella è una proprietà privata,questa proprietà è stata violata ieri.Il violare una proprietà privata è un reato penale.Pensi che la Pirelli(proprietaria dell’immobile) stia a guardare????Non credo proprio purtroppo…..

    Corriere della Sera 29 aprile Annachiara Sacchi
    «In via Volturno faremo la nostra casa per gli studenti»
    Circa sessanta universitari del gruppo Asso (l’ala dura del movimento studentesco della Statale) hanno occupato ieri pomeriggio la sede storica del Pci, in via Volturno, nel quartiere Isola.
    Occupazione in pieno giorno, davanti agli abitanti del quartiere. Il blitz è scattato nel primo pomeriggio. L’obiettivo: trasformare un palazzo inutilizzato di sette piani (1500 metri quadrati di superficie con tanto di auditorium) in uno studentato. E combattere così il problema abitativo a Milano. Non ci sono stati scontri, ma lo sgombero sembra imminente.
    Via Volturno, occupata la sede storica del Pci
    Universitari nell’edificio ora di proprietà di un’immobiliare. «Sarà la nostra casa dello studente»
    Il blitz scatta intorno alle 15.15: dopo un pranzo al centro sociale Pergola per discutere gli ultimi dettagli, il corteo parte alla volta di via Volturno. Sessanta studenti universitari che camminano per le vie dell’Isola, si dirigono verso la sede storica del Pci, la occupano. In pieno giorno. Davanti agli occhi sbalorditi degli abitanti del quartiere.
    Trasformare un palazzo di sette piani (1500 metri quadrati con auditorium da 250 posti) in uno studentato. Con uno sportello sulla casa, sale studio, laboratori. Ecco perché i giovani di Asso (l’ala dura del movimento studentesco, gli stessi che a marzo hanno occupato un’aula della Statale) hanno deciso di prendersi quel pezzo di storia milanese, il palazzo inaugurato nel 1964 da Palmiro Togliatti dove nacque, nel 1973, la Festa dell’Unità e che dopo aver ospitato i Ds è stata abbandonata nel 2004.
    I ragazzi alzano le saracinesche arrugginite, chiamano elettricisti e idraulici, controllano i locali, distribuiscono volantini dal titolo «Buongiorno Isola!». Poi spiegano: «Questa occupazione nasce dal problema dell’abitare a Milano. Vivere in questa città per uno studente significa spendere dai 350 euro al mese in su per una stanza senza contare le spese. Dopo due anni di inchieste abbiamo deciso di passare all’azione».
    Passano le ore. Ai ragazzi dell’Asso si uniscono i giovani dell’ex Bulk, del Cantiere, del Pergola. «Siamo in duecento», dicono (ma per la questura rimangono 60 in tutto). È sabato, giorno di mercato. Gli abitanti osservano il trasloco chiassoso dei loro nuovi vicini di casa con la spesa in mano. La mente torna subito alla Stecca demolita: «Li togli da una parte, tornano dall’altra», sbuffa Mario, 60 anni. Fiorenza, che abita proprio al palazzo dell’ex Pci, dice: «Purché facciano i bravi, sono i benvenuti». Il timore: «Arriveranno di nuovo gli spacciatori».
    L’occupazione prosegue sotto gli occhi degli agenti della Digos, non ci sono incidenti, i ragazzi annunciano una serata inaugurale «anche se questo non sarà un locale».
    Una notte nella «nuova casa dello studente». La prima. «Ma non finisce così», dice il vicesindaco Riccardo De Corato: «Mi auguro che gli occupanti siano identificati e perseguiti. Hanno violato una proprietà privata». Gli agenti della polizia, nel frattempo, stanno verificano l’esatta proprietà dell’immobile (della Pirelli, secondo Asso). Lo sgombero pare imminente.

  23. peppe says:

    (XSIMONA)
    Dico così perchè quella è una proprietà privata,questa proprietà è stata violata ieri.Il violare una proprietà privata è un reato penale.Pensi che la Pirelli(proprietaria dell’immobile) stia a guardare????Non credo proprio purtroppo…..

    Corriere della Sera 29 aprile Annachiara Sacchi
    «In via Volturno faremo la nostra casa per gli studenti»
    Circa sessanta universitari del gruppo Asso (l’ala dura del movimento studentesco della Statale) hanno occupato ieri pomeriggio la sede storica del Pci, in via Volturno, nel quartiere Isola.
    Occupazione in pieno giorno, davanti agli abitanti del quartiere. Il blitz è scattato nel primo pomeriggio. L’obiettivo: trasformare un palazzo inutilizzato di sette piani (1500 metri quadrati di superficie con tanto di auditorium) in uno studentato. E combattere così il problema abitativo a Milano. Non ci sono stati scontri, ma lo sgombero sembra imminente.
    Via Volturno, occupata la sede storica del Pci
    Universitari nell’edificio ora di proprietà di un’immobiliare. «Sarà la nostra casa dello studente»
    Il blitz scatta intorno alle 15.15: dopo un pranzo al centro sociale Pergola per discutere gli ultimi dettagli, il corteo parte alla volta di via Volturno. Sessanta studenti universitari che camminano per le vie dell’Isola, si dirigono verso la sede storica del Pci, la occupano. In pieno giorno. Davanti agli occhi sbalorditi degli abitanti del quartiere.
    Trasformare un palazzo di sette piani (1500 metri quadrati con auditorium da 250 posti) in uno studentato. Con uno sportello sulla casa, sale studio, laboratori. Ecco perché i giovani di Asso (l’ala dura del movimento studentesco, gli stessi che a marzo hanno occupato un’aula della Statale) hanno deciso di prendersi quel pezzo di storia milanese, il palazzo inaugurato nel 1964 da Palmiro Togliatti dove nacque, nel 1973, la Festa dell’Unità e che dopo aver ospitato i Ds è stata abbandonata nel 2004.
    I ragazzi alzano le saracinesche arrugginite, chiamano elettricisti e idraulici, controllano i locali, distribuiscono volantini dal titolo «Buongiorno Isola!». Poi spiegano: «Questa occupazione nasce dal problema dell’abitare a Milano. Vivere in questa città per uno studente significa spendere dai 350 euro al mese in su per una stanza senza contare le spese. Dopo due anni di inchieste abbiamo deciso di passare all’azione».
    Passano le ore. Ai ragazzi dell’Asso si uniscono i giovani dell’ex Bulk, del Cantiere, del Pergola. «Siamo in duecento», dicono (ma per la questura rimangono 60 in tutto). È sabato, giorno di mercato. Gli abitanti osservano il trasloco chiassoso dei loro nuovi vicini di casa con la spesa in mano. La mente torna subito alla Stecca demolita: «Li togli da una parte, tornano dall’altra», sbuffa Mario, 60 anni. Fiorenza, che abita proprio al palazzo dell’ex Pci, dice: «Purché facciano i bravi, sono i benvenuti». Il timore: «Arriveranno di nuovo gli spacciatori».
    L’occupazione prosegue sotto gli occhi degli agenti della Digos, non ci sono incidenti, i ragazzi annunciano una serata inaugurale «anche se questo non sarà un locale».
    Una notte nella «nuova casa dello studente». La prima. «Ma non finisce così», dice il vicesindaco Riccardo De Corato: «Mi auguro che gli occupanti siano identificati e perseguiti. Hanno violato una proprietà privata». Gli agenti della polizia, nel frattempo, stanno verificano l’esatta proprietà dell’immobile (della Pirelli, secondo Asso). Lo sgombero pare imminente.

  24. peppe says:

    ….comunque appoggio la vostra inziativa.

  25. Peppe says:

    Ragazzi spero per voi che durerete a lungo…………ma è proprietà privata e lo sgombero purtroppo arriverà con il tempo.Ah una cosa….speriamo che non arrivino gli africani armati di coltello per farvi sloggiare come hanno fatto in pergola due settimane fa…..

  26. Da Repubblica says:

    De Corato ha già parlato… Come un disco rotto: “Denunce, illegalità, sgombero, proprietà privata, bla, bla, bla…”.

  27. babau says:

    E’ arrivata la Primavera? Spero proprio di sì. L’attuale situazione affitti-Milano è decisamente insostenibile. Specialmente se sei studente. L’unga vita a questa nuova esperienza.

    Magari passo a fare un giro 😉

  28. Da Liberazione says:

    “Cambio di destinazione d’uso”. Studenti dov’era il Pci milanese.

    Occupato da associazioni e collettivi universitari il palazzo di sette piani di Via Volturno. Nel progetto di riqualificazione della città sono escluse la fasce sociali più deboli.
    Via Volturno 33, per oltre vent’anni a Milano è l’indirizzo in cui ha avuto sede il Pci prima e i Ds poi. Chiusa dal partito quattro anni fa per “fare cassa”, dal pomeriggio di ieri è tornata ad essere viva e attiva. Gli studenti dell’Asso, il collettivo di universitari della Statale di Milano, l’hanno occupata per aprirci uno studentato autogestito. Nei giorni in cui anche gli eredi di ciò che fu il Pci avviano il percorso della loro definitiva chiusura, gli studenti universitari di Milano riprendono possesso della storica sede in cui i più grossi nomi della storia della sinistra milanese hanno mosso i loro passi per più di due decenni. Dalle finestre delle case di fronte gli abitanti salutano e applaudono all’iniziativa: «Qui siamo in tanti ad essere occupanti – afferma un signore sulla quarantina – per cui ci troveremo bene assieme. Anzi, se lo avessi saputo prima vi chiedevo una stanza pure io…»
    Il quartiere di questa nuova esperienza è l’Isola, interessato da un processo di ristrutturazione tra i più importanti della metropoli milanese, in cui giusto una settimana fa il Comune ha provveduto a sgomberare e radere al suolo la Stecca degli Artigiani, sede di numerose associazioni di quartiere oltre che di una sede di Rifondazione Comunista. Una zona che da sempre, con le esperienze di alcuni anni or sono come Garigliano e Metropolix e dell’ancora viva Pergola Tribe, è sempre stata teatro di iniziative sociali, politiche e culturali tra le più significative della città.
    Gli studenti dell’Asso, nati nell’Ottobre del 2005 in seguito alle proteste che in tutta Italia dilagavano nelle Università per protestare contro la riforma Moratti, dopo quasi due anni di intensa attività nelle facoltà milanesi hanno deciso che era ora di uscire dall’ovattato mondo accademico. Hanno scelto un periodo non casuale per farlo: tra pochi giorni, per il settimo anno consecutivo, la città sarà invasa dai precari e dalle precarie della May Day Parade. «Per chi è studente come noi, la precarietà è soprattutto mancanza di possibilità abitative accessibili. Una stanza, magari in condivisione, costa fino a 500 euro e gli alloggi universitari coprono meno del 10% del bisogno esistente – afferma Virginia – per questo l’occupazione di oggi è per noi innanzi tutto un modo di portare avanti rivendicazioni concrete contro la precarietà di vita». Gli studenti dell’Asso nei mesi scorsi hanno realizzato una videoinchiesta sul bisogno abitativo degli universitari, mettendo in moto il percorso che, giorno dopo giorno e ricco di iniziative, li ha portati sino ad oggi. Ora la parola spetta alla proprietà, ovvero Pirelli Real Estate, che attraverso un sistema di scatole cinesi ha venduto e comprato più volte lo stabile per farlo aumentare di valore e prezzo sul mercato.
    Pierfrancesco Majorino invece, segretario cittadino dei Democratici di Sinistra e quindi “vecchio” proprietario di casa, reagisce con tranquillità: «Lo stabile non è più di nostra proprietà, per cui non possiamo essere in alcun modo interlocutore diretto. Questa occupazione, anche per chi come me non ha mai condiviso questa pratica, è evidente che segnala un bisogno reale e una carenza di risposte pubbliche sul tema». Esprime invece solidarietà e felicitazione Michele De Palma, della segreteria del Prc: «E’ un ottima notizia quella che arriva oggi da Milano. Un cambio di destinazione d’uso partecipato e dal basso, in una città in cui l’amministrazione comunale chiude gli spazi, sgombera e non attua alcuna politica a favore degli studenti, dei giovani, per il diritto all’abitare».

  29. Dal Corriere says:

    Milano: occupata storica sede del Pci

    Occupata questo pomeriggio la palazzina di via Volturno, a Milano, che per anni e’ stata sede della Federazione del Pci e quindi dei Ds. La storica sede della politica milanese era dismessa, dopo essere passata a una proprieta’ privata. A invadere la struttura, secondo la polizia, sono stati una sessantina di giovani del gruppo Asso, organizzazione che fa riferimento alle frange antagoniste dell’Universita’ Statale di Milano. La Digos monitora la situazione, mentre la Questura ha avviato gli accertamenti per individuare l’esatta proprieta’ dell’immobile.

  30. Rafael says:

    ooops..scusate raga, ma era così lento, che ho ricliccato…doh! vi autorizzo e prego di cancellare i due mex di troppo, compreso questo medesimo.. ;o)
    rafa

  31. Rafael says:

    graaaande raga!!! son davvero entusiasta per l’iniziativa e gli esiti!! ..tra qualche minutovengo lì, a festeggiare questa iniziale vittoria!!!
    hasta pronto, compañeros!
    rafa
    p.s: i dati non son per nulla falsi: io la casa a milano l’ho cercata molto..e i prezzi m’han prima costretto a vivere in un buco a sesto..poi,dopo un’anno, spinto dalla dispeazione, ma anche dalla fortuna (ho poi ricevuto una borsa di studio dallo stato svizzero, avendo la doppia nazionalità) ho cercato un’altra volta e ho davvero avuto culo, dato che ho trovato una stanza singola vicino a m. gioia per “soli” 400€!!!! senno x le singole a milano – e non a sesto, cernusco, baggio e via discorrendo – si partiva da 350, ma quasi tutte si aggiravano attorno ai 500!!! ne ho viste alcune a “basso costo” ma erano in condizioni penose e x quel prezzo spesso era offerta la condivisione della stanza! e a parlare è uno che l’europa un po’ l’ha girata, ha vissuto 3 anni ad amburgo e vi può assicurare che in altre nazioni e in altre metropoli (vedi berlino, madrid, ecc., certo non londra!) si trovano stazoni da 25mq per 220-250€!!!
    ora, so di trovarmi ora in una situazione privilegiata, dato che la nostra “amata patria” di borse di studio così cospique come la svizzera “capitalista e delle banche” non può o non vuole offrircele (preferiscono costruire TAV e DAL MOLIN e CITTÀ DELLA MODA vari, invece di investire nell’istruzione=nel vero e unico futuro!!!), ma mi permetto comunque, dopo aver vissuto 18 mesi in periferia, tagliato fuori dalla vita (sì, perché la nostra cara metropoli della moda non ha mezzi la notte! altro tema scandaloso, che mi rattrista e mi fa spesso pensare alla prvincialità delle città italiane a confronto con le cugine europee..), beh, dopo aver dovuto convivere con un programmatore-alcolista-per-niente-anonimo ed esse riuscito per miracolo (elvetico) a permettermi una singola in città, beh, posso solamente esprimere tutta la mia solidarietà, il mio sostegno ad asso per questa lotta giusta e d’avanguardia, e augurarvi/augurarCi di proseguire per questa “cattiva strada” ;o)

    “Wr brauchen keine Husbesitzter, die Huser gehören UNS” (non abbiamo bisogno dei proprietari, le case appartengono a NOI! citazione della ^fantastica band berlinese Ton Steine Scherben, che negli anni 70/80 era parte del movimento delle occupazioni della capitale germanica!)..

    hasta, siempre!!!

  32. Rafael says:

    graaaande raga!!! son davvero entusiasta per l’iniziativa e gli esiti!! ..tra qualche minutovengo lì, a festeggiare questa iniziale vittoria!!!
    hasta pronto, compañeros!
    rafa
    p.s: i dati non son per nulla falsi: io la casa a milano l’ho cercata molto..e i prezzi m’han prima costretto a vivere in un buco a sesto..poi,dopo un’anno, spinto dalla dispeazione, ma anche dalla fortuna (ho poi ricevuto una borsa di studio dallo stato svizzero, avendo la doppia nazionalità) ho cercato un’altra volta e ho davvero avuto culo, dato che ho trovato una stanza singola vicino a m. gioia per “soli” 400€!!!! senno x le singole a milano – e non a sesto, cernusco, baggio e via discorrendo – si partiva da 350, ma quasi tutte si aggiravano attorno ai 500!!! ne ho viste alcune a “basso costo” ma erano in condizioni penose e x quel prezzo spesso era offerta la condivisione della stanza! e a parlare è uno che l’europa un po’ l’ha girata, ha vissuto 3 anni ad amburgo e vi può assicurare che in altre nazioni e in altre metropoli (vedi berlino, madrid, ecc., certo non londra!) si trovano stazoni da 25mq per 220-250€!!!
    ora, so di trovarmi ora in una situazione privilegiata, dato che la nostra “amata patria” di borse di studio così cospique come la svizzera “capitalista e delle banche” non può o non vuole offrircele (preferiscono costruire TAV e DAL MOLIN e CITTÀ DELLA MODA vari, invece di investire nell’istruzione=nel vero e unico futuro!!!), ma mi permetto comunque, dopo aver vissuto 18 mesi in periferia, tagliato fuori dalla vita (sì, perché la nostra cara metropoli della moda non ha mezzi la notte! altro tema scandaloso, che mi rattrista e mi fa spesso pensare alla prvincialità delle città italiane a confronto con le cugine europee..), beh, dopo aver dovuto convivere con un programmatore-alcolista-per-niente-anonimo ed esse riuscito per miracolo (elvetico) a permettermi una singola in città, beh, posso solamente esprimere tutta la mia solidarietà, il mio sostegno ad asso per questa lotta giusta e d’avanguardia, e augurarvi/augurarCi di proseguire per questa “cattiva strada” ;o)

    “Wr brauchen keine Husbesitzter, die Huser gehören UNS” (non abbiamo bisogno dei proprietari, le case appartengono a NOI! citazione della ^fantastica band berlinese Ton Steine Scherben, che negli anni 70/80 era parte del movimento delle occupazioni della capitale germanica!)..

    hasta, siempre!!!

  33. Rafael says:

    graaaande raga!!! son davvero entusiasta per l’iniziativa e gli esiti!! ..tra qualche minutovengo lì, a festeggiare questa iniziale vittoria!!!
    hasta pronto, compañeros!
    rafa
    p.s: i dati non son per nulla falsi: io la casa a milano l’ho cercata molto..e i prezzi m’han prima costretto a vivere in un buco a sesto..poi,dopo un’anno, spinto dalla dispeazione, ma anche dalla fortuna (ho poi ricevuto una borsa di studio dallo stato svizzero, avendo la doppia nazionalità) ho cercato un’altra volta e ho davvero avuto culo, dato che ho trovato una stanza singola vicino a m. gioia per “soli” 400€!!!! senno x le singole a milano – e non a sesto, cernusco, baggio e via discorrendo – si partiva da 350, ma quasi tutte si aggiravano attorno ai 500!!! ne ho viste alcune a “basso costo” ma erano in condizioni penose e x quel prezzo spesso era offerta la condivisione della stanza! e a parlare è uno che l’europa un po’ l’ha girata, ha vissuto 3 anni ad amburgo e vi può assicurare che in altre nazioni e in altre metropoli (vedi berlino, madrid, ecc., certo non londra!) si trovano stazoni da 25mq per 220-250€!!!
    ora, so di trovarmi ora in una situazione privilegiata, dato che la nostra “amata patria” di borse di studio così cospique come la svizzera “capitalista e delle banche” non può o non vuole offrircele (preferiscono costruire TAV e DAL MOLIN e CITTÀ DELLA MODA vari, invece di investire nell’istruzione=nel vero e unico futuro!!!), ma mi permetto comunque, dopo aver vissuto 18 mesi in periferia, tagliato fuori dalla vita (sì, perché la nostra cara metropoli della moda non ha mezzi la notte! altro tema scandaloso, che mi rattrista e mi fa spesso pensare alla prvincialità delle città italiane a confronto con le cugine europee..), beh, dopo aver dovuto convivere con un programmatore-alcolista-per-niente-anonimo ed esse riuscito per miracolo (elvetico) a permettermi una singola in città, beh, posso solamente esprimere tutta la mia solidarietà, il mio sostegno ad asso per questa lotta giusta e d’avanguardia, e augurarvi/augurarCi di proseguire per questa “cattiva strada” ;o)

    “Wr brauchen keine Husbesitzter, die Huser gehören UNS” (non abbiamo bisogno dei proprietari, le case appartengono a NOI! citazione della ^fantastica band berlinese Ton Steine Scherben, che negli anni 70/80 era parte del movimento delle occupazioni della capitale germanica!)..

    hasta, siempre!!!

  34. Laura says:

    chissà perchè io, guardandomi quotidianamente attorno in Città Studi e in zona Lambrate, per 200 euro (cifra minima) vedo solo offerte di “posti letto in camera tripla con settimana corta”. nel fine settimana si prende il treno con il trolley e si torna da mamma e papà. beata indipendenza.
    se invece tu vivi bene con 210 euro al mese buon per te, sei stato fortunato. la mia esperienza mi porta a credere che questa sia l’eccezione, non la regola.

  35. Marco says:

    Ma basta!
    Dove li trovate tutti questi dati?
    A Milano si trovano anche stanze a 200€ e la media si aggira tra i 250€ e i 350€, non da 350€.
    Mi urta non poco vedere tutti questi dati falsati messi come motivo di protesta.

    Certo, gli affitti sono alti e non tutti sono a 200€, ma io vivo a Milano con un affitto di 210€ (senza problemi di trasporto).

Comments are closed.