Il 15 dicembre, dieci mesi dopo l’ultima manifestazione pubblica del
dissenso cittadino e nazionale rispetto al raddoppiamento della base
militare Dal Molin, accanto alla città, Vicenza sarà teatro di una nuova
grande partecipazione nazionale, richiamata nella data annunciata per
l’inizio dei cantieri.
La base Dal Molin non significa solo un danno altissimo per la città e i
suoi abitanti (sociale, urbanistico ed economico), ma anche un ennesimo
nodo all’interno della fitta collaborazione militare tra il nostro Paese
e gli Stati Uniti, in vista di un’ulteriore espansione della guerra e
del controllo occidentali in medio oriente. Su nessun piano dunque si
può accettare la costruzione della base, tanto più sancita da accordi
segreti tra l’ex governo e gli Stati Uniti (accordi mantenuti senza
screzi con l’attuale amministrazione), imposti dall’alto ai cittadini,
che si troveranno a farne veramente le spese.
Sono tutti temi già più che dibattuti, sia nelle testate ufficiali che
antagoniste, da quando la popolazione di Vicenza ha deciso di non
lasciar passare senza danni questa “iniziativa” del governo ed ha
iniziato, tramite un presidio permanente tutt’ora attivo ed una serie di
manifestazioni nazionali, un percorso di boicottaggio, opposizione,
controinformazione, sulla base Dal Molin, sulla sua antecedente Ederle,
e su tutti gli aspetti che questi “ponti di lancio” per la guerra
portano con sé.
Gli abitanti di Vicenza e chiunque con loro ha sostenuto e sostiene
tutt’ora questa lotta hanno praticato tutto ciò in maniera diretta e
indipendente da partiti o apparati di governo, verso i quali si è voluta
marcare una netta distanza nelle pratiche e nelle rivendicazioni.
L’allargamento della base aeroportuale in base militare tout court era
stato bloccato, ma sembra ora il governo sia intenzionato a riprendere i
lavori e ad insistere (senza ma) nella costruzione della base, ritenuta
sempre più urgente per la politica “espansionistica” da condurre verso
il medio oriente.
Insieme agli abitanti della città, uniti nel respingere l’incubo che si
son trovati a vivere già con la caserma Ederle, e a tutte le realtà che
sabato parteciperanno alla mobilitazione nazionale ed europea contro
l’allargamento della base aeroportuale di Dal Molin, anche noi il 15
scenderemo in città per dimostrare il nostro netto rifiuto alle basi
militari e all’ideologia, l’economia e le conseguenze macro e micro
territoriali che queste costruzioni portano con sé, e per
riappropriarci, collettivamente, della nostra possibilità politica e
attiva di scelta
Asso.noblogs.org / asso@inventati.org
Disagio, disagioooooo!!! eheheh