piano terra. prima porta a sinistra…una vetrina sulla via.
di Seguito la bozza originale del progetto che ha già trovato forma nell'auletta ex-bar in statale e che, da oggi, trova "Spazio" anche in V33.
Tutti i materiali e le info su www.infoshop.tk
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Bozza originale del progetto Infoshop
L'idea dell'infoshop nasce dentro le teste insoddisfatte di alcuni di noi, non quindi come risposta collettiva, non come approdo di un percorso politico, non come specchio dell'identità e della pratica politica di alcuni studenti universitari legati da tempo all'esperienza dei centri sociali non solo milanesi.
Nella mia mente il ricordo di quella che, se dall'esterno poteva apparire una chiacchierata tra amici nel silenzioso chiostro di storia della statale, fu un'emozionante messa in comune di vitalità, idee, progetti e l'inaspettata scoperta di avere in mente un'analoga ed inusuale "visione" da partorire e condividere con altri matti.
Il progetto nasce da una parte dalla volontà di restituire agli studenti uno spazio fisico e mentale di ricerca, riflessione, confronto ed autoformazione all'interno di quello che, perlomeno secondo alcuni, dovrebbe essere all'interno della nostra società il luogo per eccellenza deputato a rispondere a questa nostra spinta.
Dall'altra parte dalla frustrante esperienza del disinteresse da parte dell'istituzione università a mostrarsi pronta a mettere in discussione l'attuale sistema di produzione, diffusione e circolazione dei saperi e della cultura in primis e quindi dell'informazione; constatazione questa che muove da una critica che investe tanto le dinamiche che caratterizzano il processo di cui sopra quanto la qualità e l'indipendenza dei contenuti veicolati attraverso i media ed i luoghi di formazione-scambio-informazione.
Da queste ed altre considerazioni, mutuate da percorsi collocati ai margini dell'esperienza di movimento, e allo stesso tempo frutto di esigenze strettamente individuali nasce l'idea di aprire un Infoshop.
Immagina uno spazio autogestito da studenti all'interno della statale, un luogo accogliente, dove spogliarsi della pesantezza della propria identità (quella cucita addosso e quella costruita con cura) con il proposito di un rinnovato spazio di confronto e prima ancora formazione differente nelle dinamiche interpersonali, nelle tematiche proposte, nella ricerca costante di una certa apertura mentale, da quelli proposti dall'UniversitàIstituzione.
Pensa un luogo "a disposizione", dove sia possibile organizzarsi con altri studenti, quindi aperto, di messa a disposizione di strumenti, spazi, tempi per costruire percorsi e iniziative politiche, artistiche, culturali…
Fotocopie a prezzo di costo, uno spazio per regalare/regalarsi dispense usate, una bacheca informativa, una piccola biblioteca, un computer, tavoli per studiare ed una poltrona per rilassarsi ascoltando musica soffusa…
Non abbiamo un collettivo da proporvi, nè dogmi cui convincervi ad aderire…la disponibilità quella si: disponibilità ed interesse ad ospitare altri progetti, altri percorsi con i quali contaminarci.
Non un'isola a nostra immagine dove rifugiarsi, piuttosto un luogo di frontiera, un margine dove ciascuno possa trovare non tanto delle risposte, probabilmente non nuove domande; noi speriamo ci si trovino, vi nascano e si moltiplichino, dei percorsi di ricerca, delle sperimentazioni di resistenza metropolitana e di stili di vita altri.
Sintomi di una preoccupante quanto rara propositività.
Un Infoshop nasce ad ogni modo anche, forse soprattutto, come luogo di distribuzione di libri, video, cd…e quindi di diffusione di una cultura altra, di molteplici culture altre in costante e caotico divenire.
Quello che non ci interessa è aprire una libreria: diffondere il più possibile autproduzioni di diverso genere e sui più disparati supporti, questo sì ha per noi immenso valore; se la presunzione delle risposte non ci appartiene ancora, siamo certi della necessità di sperimentare contenuti, punti di vista, modi diversi di concepire e costruire cultura .
Restituire alla diffusione dei saperi un valore diverso da quello dello scontrino e quindi della loro mercificazione, farlo con la propositività di chi crede che la cultura nasca con il solo scopo di accrescersi in un'inarrestabile vociare di opinioni e incazzature e momenti di forte condivisione per diffondersi quanto più possibile in un processo di incessante rigenerazione.
Potremmo continuare a parlare di qualche idea che teniamo in testa, del perchè l'indipendenza del sapere ci sta anocra a cuore, di cosa non ci convince del nostro "ruolo" di studenti in questa università, e forse ancor più del ruolo di questa nell'attuale società…non ci interessa farlo ora proprio perchè il nostro desiderio è quello di regalarci la possibilità di farlo insieme, dedicandoci il tempo necessario per farlo e trovando la froma più nostra per comunicarlo.
Genuina spontaneità è quello che abbiamo da offrire.
Quello che vogliamo è incontrare delle persone con le quali condividere intuizioni del mondo, rabbia, percorsi di critica ,conflittualità.